ADENOMA TOSSICO (Morbo di Plummer)

L’adenoma tiroideo rappresenta la neoplasia benigna più frequente a carico della tiroide. Deriva da una proliferazione ghiandolare distrettuale, separata dal restante tessuto (parenchima) tiroideo da una capsula fibroso-connettivale. Predilige il sesso femminile con rapporto 7:1 e presenta la massima incidenza nell’età adulta . Raramente (1-2%) si accompagna a segni clinici di ipertiroidismo. Quando questo accade parliamo di adenoma tossico o “Morbo di Plummer”.

A differenza dei noduli iperplatici del gozzo adenomatoso con cui è spesso confuso, l’adenoma è di solito unico e di forma tondeggiante. Ne esistono diverse varianti. L’adenoma va spesso incontro al alterazioni regressive con emorragie e formazione di edemi cronici della regine centrale. Il 10% circa può essere sede di insorgenza di tumori maligni pertanto essi devono essere oggetto di studio approfondito ed è necessario seguirli (follow-up) ecograficamente nel tempo. La maggior parte risultano scintigraficamente “freddi”. Si accrescono comunque con notevole lentezza e si mantengono in genere asintomatici fatta eccezione per una certa variabile compressione (sintomatica o non) delle strutture del collo. Raramente, se iperfunzionanti, possono risultare “caldi”. In tal caso possono essere totalmente indipendenti dal controllo ormonale e dare origine a quadri di tireotossicosi. Il quadro clinico dell’adenoma tossico differisce da quello del Morbo di Basedow per l’assenza dell’oftalmopatia infiltrativa e del mixedema pretibiale. Frequentemente sono invece predominanti i segni cardiovascolari dell’ipertiroidismo con tachicardie ed aritmie di varia natura. Il 30-40% degli adenomi tiridei possono diventare autonomamente funzionanti e risultano tossici o pretossici (M. di Plummer).